CHRISTIAN MUSIC?

  Immagino che in Italia questa espressione non significhi pressocchè nulla. Ma qua non è cosi. Il mercato della Christian Music (nella foto il Greatest hits della CCM, Christian Community Music; il mega-sito di riferimento è www.ccm.com) è una cosa sconsideratamente enorme. Ormai vendono solo solo i “Christian Artists” che sono anche tra i pochissimi a riempiere gli stadi con i loro concerti (chi altri è  in grado di farlo? Veramente si contano sulla punta delle dita). Lasciate stare New York City. Andate in giro per l’America e vedrete. Tutti i “bravi ragazzi Americani” ascoltano Christian Rock. E appendono persino i posters degli artisti preferiti nelle loro camerette. Per me la stessa idea di “Christian Rock” e’ una contraddizione in termini. Sono piuttosto crociano nello sguardo al rapporto tra lyrics & music.
Insomma, la musica gia’ puo’ dire tantissimo senza parole. Se le parole ce le mettiamo occorre che quel che la musica già fa intendere venga come sviluppato, cresca nella sua percepibilità.
Senno …e’ meglio star zitti. Quando sento tuonare le chitarre elettriche e dire che Gesu’ e’ venuto a salvarmi o mi raccontano del Suo tenero amore per me con una “bubble gum” song mi prende – a dir poco – una sorta di malessere esistenziale. E’ lo scimmiottamento che mi disturba – come se si volesse far entrare per la finestra quel che per la porta non passerebbe. Questo non e’ “facciamoci rockers con i rockers” (come parafrasi del farsi “Romani con i Romani” di San Paolo). Questo e’ “facciamo finta di essere quel che non siamo, visto che in verita’ non sappiamo cosa siamo …”. Mi viene in mente una frase che Don Giussani ci ripeteva quando eravamo ragazzi: “Quando facciamo come gli altri non siamo ‘normali’, siamo ‘subnormali’” …Eppure …ho trovato due cosine che dovreste ascoltare (sempre seguendo il mio amico St. Paul, “Test everything and retain what is good”).
A me le cose solo vocali sono sempre piaciute moltissimo (tipo “Ain’-a That Good News” o “All Night, All Day” come le facevamo con la Bay Ridge Band), e tra i tanti sviluppi della Christian Music c’e’ anche un’avventura musicale che va avanti da oltre vent’anni chiamata “Acappella”. Da questa si sono sviluppate tante bands tutte vocali, tutte arroccate dalle parti di Memphis, Tennessee. Molto, molto spesso le cose che scrivono ed eseguono sono esasperatamente melense, ma certe volte scatta la scintilla …andatavi a cercare su “Youtube” “Shut de Do”. Cliccate sul viseo che a fianco del titolo indica “Acapella”. E godetevelo. Se poi ce la fate, andatevi a cercare “Rise and Walk” dei Vocal Union. Non e’ “impressive” come lo “Stut de Do” degli Acappella, ma vale. Hanno tutti innegabilmente imparato dai Take Six, ed e’ vero che, presi ad ampie dosi, stancano. Eppure una scintilla di gusto del cantare qui la si percepisce, e sono certo che anche loro se ne rendono conto. Bisognerebbe essere capaci di restare fedeli all’intuizione del cuore.
Anche quando si scrive ed esegue musica.

Riro Maniscalco  

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