QUELLO CHE NON…

francesco-guccini-pesaro_large1.jpg  Francesco Guccini è L’avvelenata. No, Guccini è La locomotiva. No, anzi, Guccini è Dio è morto… Per me Guccini è anche (o soprattutto) Quello che non… Non mi importa se questa canzone la conoscono in pochi. Non mi importa se in concerto non la chiedono a gran voce. Mi importa che questa canzone del 1990 contiene una tal quantità di…. “domande” da lasciar senza fiato: “Lo sai che colore han le nuvole basse, e i sedili di un ex terza classe, l’angoscia che dà una pianura infinita? Hai voglia di me e della vita, di un giorno qualunque, di una sponda brulla? Lo sai che non siamo più nulla?”. E’ la canzone d’ingresso in un disco (che porta lo stesso titolo della canzone) zeppo all’inverosimile di umanità, che gronda ricerca da Canzone delle domande consuete e da Canzone per Anna, un disco che molti non hanno digerito, eppure bello e potente, di forte acusticità e di ritmica incalzante. Un disco sfacciatamente coronato da quell’ammissione di “mancanza” che viene intonata in quei due versetti: “è l’urlo di sempre che dice pian piano: non siamo, non siamo, non siamo”.  
Walter Gatti

Quello che non
(Francesco Guccini)

La vedi nel cielo quell’alta pressione?
La senti una strana stagione?
Ma a notte la nebbia ti dice d’un fiato
e il dio dell’inverno è arrivato.
Lo senti un aereo che porta lontano?
Lo senti quel suono di un piano
di un Mozart stonato che prova e riprova
ma il senso del vero non trova?
Lo senti il perché di cortili bagnati
di auto a morire nei prati,
la pallida linea di vecchie ferite,
di lettere ormai non spedite?
Lo vedi il rumore di favole spente?
Lo sai che non siamo più niente?
Non siamo un aereo né un piano stonato,
stagione, cortile od un prato?
Conosci l’odore di strade deserte
che portano a vecchie scoperte,
a nafta, telai, ciminiere corrose
a periferie misteriose,
a rotaie implacabili per nessun dove,
a letti, a brandine, ad alcove?
Lo sai che colore han le nuvole basse,
e i sedili di un ex terza classe,
l’angoscia che dà una pianura infinita?
Hai voglia di me e della vita,
di un giorno qualunque, di una sponda brulla?
Lo sai che non siamo più nulla?
Non siamo una strada né malinconia,
un treno o una periferia,
non siamo scoperta né sponda fiorita,
non siamo né un giorno né vita.
Non siamo la polvere di un angolo tetro
né un sasso tirato in un vetro
Lo schiocco del sole in un campo di grano,
non siamo, non siamo, non siamo?
Si fa a strisce il cielo e quell’alta pressione
è un film di seconda visione,
è l’urlo di sempre che dice pian piano:
non siamo, non siamo, non siamo.

0 Reviews ( 0 out of 0 )

Write a Review

Condividi l'articolo

Chi siamo

Risonanza.net è un luogo unico dove la musica diventa un mezzo per esplorare l'umano, il senso e il cuore

Ultimi articoli

Categorie

Link

ilsussidiario.net

Più di un quotidiano-web, un modo quotidiano di pensare al mondo. E c'è pure la Walter's playlist...

Vuoi scrivere
sul nostro blog?

Sia che siate appassionati ascoltatori, musicisti emergenti o esperti del settore, vi invitiamo a unirvi a noi e a condividere la vostra passione per la musica. Scrivete per noi, condividete le vostre storie e contribuite a creare una comunità che celebra il potere della musica. Contattateci oggi stesso e unitevi alla nostra famiglia musicale!