HEAVY BLUES: RANDY BACHMAN E’ VIVO E COLPISCE (COME NON MAI)

Randy Bachman

Da oltre dieci anni il canadese RANDY BACHMAN non incideva qualcosa di nuovo. Da molto più tempo Bachman non incideva qualcosa di così potente e convincente. Undici pezzi, un’attitudine rock-blues aggressiva e graffiante più che negli anni di onorata carriera con Guess Who? e BTO, con una serie di ospiti che rispondono al nome di Robert Randolph, Neil Young, Jeff Healey (in una delle ultime sue registrazioni), Joe Bonamassa (è lui la seconda chitarra della tostissima Bad Child) e Peter Frampton.

bachman
E’ proprio quest’ultimo a duettare efficacemente con Bachman nella title track. Il conflitto “demonio e santità” è rappresentato da Oh My Lord e Confessin to the Devil, ed è un ideale confessione tra luci ed ombre da parte di un mormone convinto.
Corse elettriche in Wild Texas Rider e finale rilassante con una perfetta We Need to Talk. Bellissimo album. Ritorno a livelli stellari di un musicista e autore che (forse) ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto. Dimenticavo: ospiti a parte, Randy suona sempre accompagnato da due donne, Anna Ruddick al basso e Dale Anne Brendon alla batteria. Il suono è strepitoso.

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