2010: QUALCHE DESIDERIO IN CERCA DI SENSO…

2010 wishes
Se guardo al 2009 ammetto di essere stato fortunato. Baciato dalla fortuna. Protetto. Questione di Grazia. Questione di “grazie” da dire. Il cuore batte ancora e questo è già un punto importante. Il cuore (muscolo) che pompa sangue affinché il cuore (desiderio) non s’arresti. Cercare, amare, desiderare, camminare, guardare: nel 2009 ne son successe di cose attorno a questi verbi…

Dimenticavo, manca “ascoltare”. Nel 2009 ne abbiam ascoltate di cose. E Nel 2010? Vediamo cosa desidererei: per l’Italia il ritorno in auge della canzone italiana vera non mi dispiacerebbe. Non quella che esce dalla tivù, ma quella autentica: una vera tournée di Giovanni Lindo Ferretti, Max Manfredi che esce dalle piccole platee, la Gang dei Severini che ritorna in pista per bene, De Gregori e Venditti ancora insieme (come ai tempi di Theorius Campus). Vorrei il successo nazionale di un esordiente, Deian (di cui parlerò in questi giorni), mentre i “grandi vecchi” li aspetterei per nuovi Cd, Vecchioni e Jannacci in primis. Poi vorrei divertirmi con un vero disco di rock muscoloso per le Vibrazioni: ci sanno fare (come hanno dimostrato soprattutto in Dio del blues, fantastica canzone zeppeliniana di quel pazzo di Pino Scotto) e sarebbe ora che si decidessero a non suonare solo per le minorenni; allo stesso modo non sarebbe male se i Negrita tornassero a far rock vero.

Dall’estero, arriverà di tutto, pure troppo. Io attendo Joe Ely, Paul Simon (arriverà?), Mars Volta (la mia preferita tra le band giovani), Waterboys (chi mi conosce, sa quanto li amo), Blackstone Cherry (giovani, sudisti, tostissimi). Da tanto si parla di una reunion degli Hothouse flowers e c’è il progetto in studio di Clapton-Winwood che ormai è una leggenda (con Derek Trucks alle chitarre).

Hiatt and Lovett
Tra desideri e certezze arriva già la prima notiziona: il 2 febbraio John HIATT e Lyle LOVETT saranno in concerto a Milano, al Conservatorio. Ciò vuol dire due dei più grandi songwriter della storia insieme in concerto, il primo autore di Have a little faith in me e Lipstick sunset, il secondo ha messo la firma su Church, North Dakota e That’s right (you’re not from Texas).

Mi concedo un’ultima speranza, che travalica l’artistico: vorrei che uscisse il nuovo disco di LUCIO QUARANTOTTO. Magari ne parleremo. Sarebbe il coronamento di un sogno. Anche per lui. Buon 2010 a tutti!

Walter Gatti

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